Il periodo dal 21 al 26 giugno è caratterizzato da leggende e tradizioni che, in tutto il mondo, vogliono festeggiare l’inizio dell’estate.
In Italia per esempio, la notte del 23 e 24, si mettono in ammollo in una bacinella d’acqua dei fiori di campo per lavarsi poi al mattino. Questa tradizione prende il nome di Acqua di San Giovanni.
Tra il 28 e 29, invece, soprattutto nelle Regioni del nord, esiste un’altra tradizione rurale molto sentita, che prende il nome di “Barca di San Pietro”.
- L'ACQUA DI SAN GIOVANNI
Secondo la tradizione popolare questa usanza donerebbe fortuna, prosperità, amore, benessere e salute per chi la utilizzerà.
Prepararla è molto semplice dal momento che non esiste una regola precisa per farla. Basta semplicemente raccogliere le erbe e i fiori che più ci aggradano.
Una volta raccolte, vanno immerse in una bacinella d'acqua, messe all'aria aperta a modo che possano essere bagnate dalla rugiada del mattino. A questo punto l'acqua può essere utilizzata per lavarsi le mani e il viso, un rito purificante che secondo la tradizione, porterà amore, benessere e salute.
(ATTENZIONE... L'ACQUA NON VA INGERITA!!)
- LA BARCA DI SAN PIETRO
Per prepararla occorre riempire una caraffa con dell'acqua e far colare al suo interno un albume d'uovo.
Una volta fatto questo, bisogna lasciarla tutta la notte all'aperto a modo che raccolga la rugiada.
Al mattino l'albume avrà assunto una forma che ricorda una barca. Secondo il folkore, San Pietro soffiando dentro la caraffa, farebbe assumere al bianco dell'uovo questa forma in ricordo all'imbarcazione con la quale pescava ai tempi di Gesù.
A questo punto però occorre interpretare il risultato ottenuto: a seconda della forma delle "vele", si potrà capire se il destino ci riserva buone o brutte sorprese. Di buon auspicio è quando sembrano essere dispiegate.
A dover di cronaca tuttavia va ricordato che esiste un fenomeno fisico che spiega la "Barca di San Pietro".
Il fenomeno è dovuto dalle variazioni termiche tra il giorno e la notte che nel periodo estivo sono più marcate, ma anche in relazione col suolo su cui è appoggiato il contenitore, tipiche del primo periodo estivo, che si presta bene a queste condizioni (purché nella giornata precedente la terra si sia ben scaldata), infatti può essere effettuato anche in altri giorni/notti di tal periodo.
Il freddo-umido della notte dovrebbe far variare leggermente la densità dell'albume che, da simile all'acqua, dovrebbe leggermente aumentare, cadendo quindi lentamente sul fondo del contenitore di vetro. Parimenti il fondo, a contatto col calore del suolo su cui poggia (calore immagazzinato durante le ore diurne del giorno prima), dovrebbe far risalire le molecole d'acqua verso l'alto, attraverso dei piccoli moti convettivi, e creando l'effetto delle vele di albume. A ciò, si dovrebbe aggiungere anche l'effetto delle prime ore del mattino: qui, l'albume dovrebbe riscaldarsi nuovamente, diminuendo così sensibilmente la sua densità e tentando quindi di risalire verso l'alto, "issando", per così dire, le "vele".
(parte tratta da https://it.wikipedia.org/wiki/Barca_di_San_Pietro)
Monica
Co-Fondatrice Team
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