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SAN GIOVANNI DI DIO: analisi di una foto

Aggiornamento: 8 lug




LA LEGGENDA....


L'amico Pierluigi Serra nel suo libro Cagliari esoterica racconta:


"Il giovane medico di guardia al pronto soccorso dell’Ospedale Civile di Cagliari guardò distrattamente l’orologio; erano passate da poco le tre del mattino [...] nel silenzio notturno del reparto, avvertì dei suoni –come dei tonfi profondi – che provenivano dall’andito. Dette poca importanza al rumore. [...] Accese il fornello con un fiammifero, e mentre si accingeva a poggiare la vecchia moka sulla fiamma vide una sagoma umana [...] Dall'aspetto e dagli abiti sembrava una suora. Quando il medico la chiamò convinto che la religiosa avesse bisogno di aiuto, ma quando si voltò fece un movimento quasi innaturale, come se si il suo corpo si fosse girato sul suo asse dando l'impressione di non toccare per terra, movimento che lasciò interdetto il medico [...] la monaca percorse velocemente il corridoio per immergersi nel buio dei sotterranei ... " (1)


LA STORIA DELL'OSPEDALE




L'Ospedale Civile venne commissionato a Gaetano Cima che ne elaborò il progetto. I lavori cominciarono nel 1844 e terminarono quattro anni più tardi.

Il visitatore non appena varcato l'ingresso, ha quasi l'impressione di tornare indietro nel tempo: i lunghi corridoi, i reparti, le sculture ed i ritratti, l'antica farmacia, gli oggetti dell'epoca usati dal personale medico ben custoditi all'interno di apposite vetrine, rendono questo ospedale un vero e proprio museo.


Ma a rendere speciale questo Ospedale sono senza dubbio i suoi sotterranei, scavati da sapienti operai.

Queste gallerie risalgono al periodo in cui venne costruita la struttura.

Leggendo l'Archivio di Stato, si scopre che questi cunicoli vennero concepiti per accogliere parte della popolazione e tutto il personale medico, degenti compresi, in caso di bombardamenti, cosa che puntualmente avvenne durante la Seconda Guerra mondiale. Benché i sotterranei non vennero mai completati, nel senso che al contrario di quelli già presenti in città, risalenti tra l'altro al periodo punico-romano, questi non vennero mai messi in sicurezza. Lo dimostra il fatto che le pareti non vennero rinforzate dal cemento armato che avrebbe reso la galleria più sicura in caso di attacco.

Tuttavia durante i bombardamenti su Cagliari nel 1943, si decise di utilizzarli a causa dell'infermità degli ammalati che erano impossibilitati a raggiungere gli altri rifugi cittadini. (2)



- LA SEGNALAZIONE


"Nel momento in cui con la guida stavamo visitando i sotterranei, sono rimasta indietro per fare qualche selfie. Ho fatto tante foto e nel controllarle, mi sono resa conto che in una di queste, alle mie spalle, c'erano due figure. Mi sono voltata di scatto per vedere chi fosse, ma non c'era nessuno. Guardando l'immagine con la guida, ci siamo resi conto che le due sagome erano terribilmente simili alla foto della Seconda Guerra mondiale che ritrae un soldato girato di spalle."


FOTO ORIGINALE: Per una questione di privacy, il volto della persona che ha scattato la foto è stato coperto.

- Il sopralluogo e l'analisi


Approfittando di una visita guidata all'interno dell'Ospedale, con il consenso della guida, abbiamo cercato di far luce su questo mistero scattando tantissime foto all'interno dei sotterranei.

Abbiamo notato che man mano che i visitatori proseguono con la visita, alcuni addetti facenti parte della Cooperativa responsabile della manutenzione e gestione della Ex struttura Ospedaliera, chiudono la porta d'entrata dei tunnel.

Queste persone rimangono sempre per ultime, a molta distanza dai visitatori, per controllare che nessuno rimanga indietro dato che l'uscita si trova dalla parte opposta da cui si entra.


fotografia scattata da noi all'interno dei sotterranei

Non mettiamo assolutamente in dubbio la buona fede dell'autrice dello scatto, e nemmeno che esso possa sembrare realmente curioso, dal momento che l'aspetto delle due figure effettivamente assomigliano al soldato ritratto nella fotografia.

Non possiamo nemmeno dire che la foto che abbiamo scattato sia identica in tutto e per tutto con quella della segnalazione, anche perché la nostra è stata fatta con una fotocamera professionale e questo influisce sulla qualità dei dettagli dell'immagine, pur non avendo impostato la massima risoluzione per far si che i due scatti fossero il più simili possibile per essere poi confrontati in fase di analisi.

Il nostro compito oltre che cercare delle prove sull'esistenza di una dimensione diversa ma parallela alla nostra, è anche quello di spiegare eventuali anomalie: per poter definire un fenomeno realmente anomalo, dobbiamo scartare tutto ciò che ha una spiegazione razionale da quello che non ce l'ha.

In questo caso abbiamo fatto più scatti inquadrando lo stesso punto della fotografia da analizzare e confrontando i vari scatti, siamo giunti a questa ipotesi, che sembra confermare quanto scritto in precedenza:

la ragazza ha fotografato il personale incaricato all'apertura e chiusura del sotterraneo.

Il fatto che una volta girata non ha visto nessuno, è perché probabilmente queste persone o l'hanno preceduta, oppure si sono posizionate in un punto cieco della galleria.


L'ANALISI DI UN ESPERTO


Con il consenso dell'autrice dello scatto, inoltre, la foto originale è stata anche analizzata da un punto di vista tecnico dal Signor Michele Dinicastro, esperto nel settore, il quale ci scrive:


La bassa risoluzione dell'immagine non permette di poter realizzare un'analisi strumentale attendibile.

La sola analisi possibile è quella oculare.

La due sagome presentano le tipiche dinamiche che ci si aspetterebbe da due corpi fisici posti in un ambiente come quello; sono sottoesposte in quanto si trovano in una zona d'ombra con alle spalle un ambiente molto illuminato.

Esse intercettano la luce retrostante come farebbe qualsiasi corpo fisico in quelle condizioni di luce.

I moderni apparecchi fotografici hanno al loro interno dei filtri UV-IR Cut che lasciano passare la luce visibile o poco più. In altri termini non è possibile ipotizzare che le due sagome , invisibili ad occhio nudo, si siano rese visibili grazie ad una particolare sensibilità spettrale dell'apparecchio fotografico. E' perciò più plausibile ricondurre il tutto a cause prosaiche.

(Michele Dinicastro)



Per dovere di cronaca, è giusto dire che nel corso degli anni abbiamo raccolto innumerevoli testimonianze che riguardano l'accadimento di fatti strani all'interno dell'ospedale. Tuttavia è anche giusto e doveroso prendere in considerazione le persone che al contrario sostengono che queste storie siano nate da leggende metropolitane e scherzi che venivano raccontate ai nuovi colleghi per spaventarli.



Andrea Fondatore Team



SI RINGRAZIA:


(1) il Signor Pierluigi Serra dalla quale abbiamo tratto una parte del racconto dal suo libro "CAGLIARI ESOTERICA" disponibile in tutte le librerie oppure on-line: https://www.amazon.it/Cagliari-esoterica-fantasmi-massoni-iniziati-ebook/dp/B017V0D5BC


(2) Il Signor Marcello Polastri e il Sito Sardegna Sotterranea per le importanti informazioni storiche raccolte

http://www.sardegnasotterranea.org/sotto-lospedale-una-vecchia-galleria/



Un ringraziamento particolare va ovviamente a Claudio Portas e alla persona che ci ha inviato la foto per la disponibilità dimostrata nei nostri confronti.


(Copyright 05/2020 © Ghost Hunters 4 mori. RIPRODUZIONE RISERVATA)




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