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IL POPOLO DEI NURAGHE E LA LEGGENDA DEGLI UOMINI BLU

Aggiornamento: 1 nov 2022




Secondo un'antica leggenda la civiltà nuragica era in costante contatto con degli esseri provenienti da un "pianeta blu".


Raimondo De Muro, scrittore sardo e grande sostenitore di questa teoria, nel suo celebre libro "Racconti della Nuragheologia" scriveva:






"Cento bisavoli prima del bisavolo mio, nella Sardegna, raccontano gli antichi, sono venuti gli uomini del pianeta blu. Dicono gli antichi che erano uomini di alta statura, con la pelle blu e lisca che pareva di porcellana e con la faccia uguale alle statue di bronzo e di pietra che ricordano questa venuta"







In Sardegna – scrive De Muro - nelle sue grotte e anche nelle grotte di altri popoli, esistono ancora e sono alla vista di tutti, delle incisioni o figurazioni schematiche antropomorfe che raccontano questo incontro.



I nuraghi e le tombe dei giganti, per l'appunto, erano i luoghi dove questo contatto poteva avvenire. Il discorso legato ai Nuraghe ed altri siti preistorici sardi, potremmo anche farli rientrare nel campo della "archeoastronomia", ossia nella conoscenza e comprensione che gli antichi abitanti della terra avevano dei fenomeni celesti, di come li hanno utilizzati ed interpretati e quale ruolo la "realtà" dei movimenti della volta celeste ha svolto all'interno delle loro culture.


Ancora oggi, le Tombe dei Giganti, i Nuraghe e i Pozzi Sacri, sono considerati dei posti "carichi di energia". Non è raro infatti che gruppi di persone s'incontrino in questi luoghi con la credenza che grazie ad essi si possa amplificare la coscienza. Questo consentirebbe all'essere umano di aumentare il proprio potere spirituale.




FOTO DI Patrick Fischer e Nikhil Das tratte da Pixabay









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